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Informazioni e curiosità sul matrimonio, Wedding planning

Il galateo nel matrimonio

Il matrimonio, oltre che un evento mondano ricco di sfaccettature, è uno dei riti sociali più importanti e antichi, per questo esistono regole di galateo legate a molti aspetti formali delle nozze, cioè regole di bon ton lasciate in eredità di generazione in generazione.

Principi da rispettare:
prima, durante e dopo il matrimonio
Quando si discute di regole di galateo matrimoniale, ci si intende riferire a principi e consuetudini improntati alla tradizione e al buon gusto. I tempi cambiano e con essi anche le esigenze e i costumi si rinnovano e si modificano; riteniamo però che molte di queste tradizioni mantengano una loro validità, proprio perché dettate dalla necessità di
rendere armoniose le nozze e connotarle per magnificenza e stile.
Il rito religioso
La cerimonia in chiesa presenta un rituale le cui frasi e la gestualità, servono a rappresentare dei contenuti indiscutibili è senza tempo; è corretto, di conseguenza, non allontanarsi da alcune regole del cerimoniale delle buone maniere.
La cerimonia in chiesa
Secondo il galateo parenti e amici aspetteranno l’arrivo della sposa in chiesa.
Lo sposo, secondo la tradizione, anticipa la sposa e, accompagnato dalla madre, si posiziona all’altare; dietro di lui, entrano tutti gli invitati.
La sposa fa il suo ingresso, soltanto quando tutti gli ospiti avranno occupato i loro posti.
La prima fila delle panche è riservata ai genitori, ai fratelli e alle sorelle degli sposi, con ordine separato e dettato dalla posizione degli sposi: a sinistra la sposa e a destra lo sposo.
La cerimonia inizia quando la sposa entra in chiesa e percorre la navata. Un suo ritardo è “fisiologico” a condizione che non superi i quindici minuti, oltre questo limite può essere considerato una scortesia nei riguardi del celebrante e degli ospiti.
La sposa sarà accompagnata dal padre o, in mancanza, da un fratello o da uno zio, il quale, con gesto garbato e simbolico, la consegnerà alla sua nuova vita di sposa.
I paggetti, qualora fosse prevista la loro presenza, vestiranno abiti uguali e precederanno la sposa, mentre le damigelle, in preferenza in numero pari, indossando vestitini armonizzanti con quello della sposa, la seguono.
Soltanto in alcuni casi, se presenti problematiche familiari, è preferibile che lo sposo e la sposa vadano all’altare insieme, per evitare situazioni incresciose.
Prendiamo l’esempio di una ragazza che abbia un padre e che, invece sia più legata al suo patrigno, o di sposi avanti negli anni.
Quando la sposa giungerà all’altare, anche lo sposo pren- derà posto accanto alla sposa e a fianco di ciascuno di loro, si sistemeranno i rispettivi testimoni.
Alla fine della cerimonia, lo sposo offrirà il braccio destro alla sposa e apriranno il corteo verso l’uscita della chiesa, con a seguito i paggetti e le damigelle, il padre di lei con la madre di lui, la madre di lei con il padre di lui.
Tutto questo, oggi è in genere semplificato, permettendo di sfilare alla sola coppia di sposi.
Un dolce accompagnamento di musiche sacre, seguirà la sposa, sia durante la sua entrata, sia nel corteo finale, senza tralasciare qualche intermezzo durante la cerimonia.
È importante che le decorazioni floreali siano misurate e consone al luogo, in quanto, nell’accezione comune rappresentano un dono degli sposi alla chiesa.
Il fotografo, dovrà fare il suo lavoro restando fuori dall’abside e senza usare il flash per evitare di disturbare la solennità del rito.
Bon ton del matrimonio civile
Sebbene il rito civile sia molto veloce e sostanziale, anch’esso esige il rispetto di qualche regola di galateo.
Nella maggior parte dei casi, la sala del Comune adibita alle cerimonie nuziali, è severa e spoglia, eccetto quei casi in cui il Municipio abbia sede in un palazzo d’epoca con saloni splendidi e affrescati.
Per ovviare a questo problema, è permesso utilizzare addobbi floreali eleganti e minimali per rendere l’ambiente più caldo ed accogliente.
La sposa entra nella sala al braccio del padre, indossando un abito da sposa che non necessariamente deve essere bianco.
Quello che è certo, per una regola di bon ton, che non potrà indossare un abito sontuoso e un lungo velo con strascico, pena cadere nel ridicolo.
Gli sposi, di regola, si disporranno dinnanzi al sindaco o all’Ufficiale di Stato Civile, il quale leggerà gli articoli del Codice Civile e subito dopo, porgerà la domanda di rito, alla quale gli sposi risponderanno semplicemente con un
“si”. A questo punto tenderà gli anelli agli sposi che se li scambieranno, reciprocamente.
La fine del rito prevede la firma insieme ai testimoni del libro dei matrimoni civili.

In questa sede, vogliamo sottolineare alcune regole, generali e di bon ton.

• La sposa entra in chiesa al braccio sinistro del padre;
• È bene che la sposa non scelga di indossare un abito molto scollato o che lasci scoperta la schiena;
• Anche per la cerimonia con rito civile, si può indossare un abito lungo, purché sia semplice e fine.
• Non esiste nessuna preclusione ai tessuti lavorati e ricamati in anche tenui nuance colorate.
• La sposa può indossare orecchini, purché molto piccoli.
• L’anello di fidanzamento, regalato dalla famiglia dello sposo, può essere indossato soltanto dopo la cerimonia in chiesa.
• Il trucco della sposa deve essere molto naturale.
• È permessa una leggera abbronzatura dorata, soltanto se il matrimonio si svolge nella stagione estiva.
• La sposa deve indossare le calze anche d’estate, perché emblema ineccepibile di stile, a meno che l’abito non sia
accompagnato da sandali. Solo in questo caso è concesso lasciare il piede nudo, senza risultare volgari.
• Il velo non è adeguato per una cerimonia in municipio o se siamo in presenza di seconde nozze.
• Evitare i bouquet a cascata se la sposa presenta una corporatura minuta.
• I guanti non vanno indossati durante la celebrazione; si sfilano e si adagiano accanto al bouquet,
sull’inginocchiatoio nel rito in chiesa e sulla sedia in quello civile.
• Niente di più volgare del lancio della giarrettiera a fine cerimonia.
• Sono da sconsigliare i tacchi a spillo che renderebbero l’incedere traballante e incerto.
•Lo strascico e il velo possono essere scelti preferibilmente se è prevista la presenza di damigelle e paggetti.
• Il consueto ritardo della sposa, non deve superare i quindici minuti.
Per lo sposo:
•Il tight è di rigore se la sposa indossa l’abito lungo con strascico e la cerimonia si svolge al mattino o non oltre le ore 18. Deve, inoltre, essere indossato rigorosamente abbottonato e con un fiore bianco all’occhiello. Se lo sposo
indossa questo tipo di abito, dovranno indossarlo anche i testimoni, il padre dello sposo e della sposa.
• Il collo della camicia deve essere rigido e ripiegato se essa è a plastron.
• È di rigore il fermacravatta a spillone con perla per il plastron.
• Per il fiore all’occhiello del tight, è preferibile scegliere un garofano bianco o, magari, una gardenia;
• È preferibile scegliere il mezzo-tight se la cerimonia ha un tono più sobrio e meno sfarzoso o, magari, un abito tre pezzi, per un matrimonio più informale.
• Meglio usare una cravatta in seta;
• L’orologio da polso, deve rimanere “nascosto” sotto il polsino della camicia.
• Assolutamente vietato lo smoking, che rimane un abito da gran sera.
• I guanti e il cappello a cilindro non vanno mai indossati durante la cerimonia: vanno tolti all’ingresso in chiesa e tenuti in mano;
• Vietati i guanti e il cilindro se si sceglie il mezzo tight;
• I pantaloni per il tight non prevedono risvolto;
• L’abito a doppio petto, non è indicato per le cerimonie
nuziali;
• Sono assolutamente vietati i calzini corti e bianchi e
corti! È bene sapere, però, che il loro uso è vietato sempre.
• Non bisogna indossare gioielli, tranne l’anello del casato, la spilla fermacravatta, i gemelli doppi al polsino doppio della camicia e, come accennato, l’orologio da polso;
• Il “taglio della cravatta” è da considerare in disuso e di cattivo gusto, come ogni altro eccesso, durante la cerimonia di nozze.
Andiamo, adesso, ad esaminare quali sono le regole di galateo, che regolano i rapporti economici, tra le rispettive famiglie degli sposi, in particolare, come debbano essere divise le spese per l’organizzazione del matrimonio.
La tradizione, secondo il galateo, detta che la sposa porti in dote, come dono della sua famiglia, un ricco corredo e i mobili per arredare la camera da letto.
Inoltre, saranno di competenza della famiglia della sposa:
• Le spese tipografiche e di spedizione degli inviti e delle partecipazioni;
• Bomboniere e confetti;
• L’acquisto dell’abito da sposa;
• Le spese della cerimonia, comprensive dell’addobbo floreale, sia della chiesa che del ricevimento;
• L’offerta alla chiesa;
• L’abito delle damigelle e dei paggetti;
• I mezzi di trasporto per la sposa ed il suo seguito; • Le spese del ricevimento;
• I costi per la musica;
• Le spese per il servizio fotografico.
Per quanto riguarda la famiglia dello sposo, è uso che abbia a carico:
• La spesa per l’acquisto o l’affitto della casa coniugale.
• L’arredamento della casa coniugale, tranne i mobili della stanza da letto.
• L’acquisto delle fedi nuziali. • Il bouquet della sposa.
• Le spese di affitto delle macchine per la famiglia e per i testimoni.
• Le spese per il viaggio di nozze.
Visto, però, i tempi di crisi, qualora le rispettive famiglie non godessero di grandi mezzi finanziari, queste regole di tradizione possono essere superate, decidendo di dividere equamente tutte le spese.
Il manuale della sposa
Il galateo del perfetto ricevimento
Organizzare un rinfresco di nozze, si sa, è un compito arduo. Innumerevoli sono i compiti e le scelte da pianificare. Un tempo, le famiglie spendevano patrimoni per offrire ai figli banchetti sontuosi, che duravano anche dei giorni.
Ancor oggi le famiglie, specialmente al sud Italia, non badano a spese nell’organizzare il banchetto di nozze, soprattutto la famiglia della sposa, anche se il buon gusto ed il galateo, suggeriscono di organizzare in funzione delle possibilità economiche reali di ciascuna famiglia, senza perdite di eleganza e stile, che uno sfarzo eccessivo e inadeguato invece determinerebbero.
Quali consigli è possibile porgere allora affinché tutta l’organizzazione offra dei risultati all’altezza delle attese? Come abbiamo precedentemente detto, secondo il galateo, è la famiglia della sposa a dover pagare il rinfresco di nozze; proprio per questa ragione, sarà la sposa, con l’aiuto della mamma, ad organizzare: la location, il banqueting o il catering, la scelta della torta nuziale, l’ordine di assegnazione dei posti: dimostrando, così, di essere una eccellente padrona di casa.
Uno dei primi compiti della sposa, sarà quello di predisporre un “tableau mariane”, dove verrà segnata la dislocazione del posto a sedere di ogni ospite, qualora il pranzo o la cena saranno serviti ai tavoli.
Tutto questo per non creare confusione e fare in modo che tutto proceda in modo armonico.
Anche nella vita di tutti i giorni, una brava padrona di casa scegli come sistemare i suoi ospiti, secondo dei precisi
parametri, per evitare che persone non compatibili, si ritrovino allo stesso tavolo.
L’organizzazione del tavolo degli sposi, presenta un’etichetta sulla dislocazione dei parenti, rispetto agli sposi, a meno che essi non abbiano previsto un tavolo soltanto per loro due.
Vediamo, dunque, cosa impone il galateo:
• la sposa siede alla sinistra del marito;
• il padre, la madre e il testimone della sposa, siederanno al fianco di lei con un ordine a scalare: prima il padre, poi la madre e, infine, i suoi testimoni.
• Accanto allo sposo, troveranno posto prima la madre, quindi il padre e per finire i suoi testimoni.
Bisogna comunque dire che, le regole di etichetta, varieranno a seconda del tipo di ricevimento che si sceglierà.
Il pranzo o la cena classica, servita ai tavoli rappresenta la soluzione più comoda per le coppie, i cui invitati sono rappresentati da parenti e persone avanti con gl’ anni.
Il ricevimento in piedi può risultare molto sontuoso ed elegante se organizzato la sera e se il buffet presenta portate di cibi raffinati e il tavolo è addobbato con candelabri e cristalleria e un accurata scelta del tovagliato. Può, di contro, piacere anche alle coppie giovani che hanno deciso di prolungare la festa, con un dopo-cena, con musica e ballo.
È chiaro che anche questa soluzione debba prevedere un certo numero di tavoli d’appoggio, posizionati in modo tale che sia gli sposi, sia gli ospiti, possano muoversi comodamente.
Soluzione composita, cioè buffet più pranzo o cena. In questo caso, bisogna far preparare un grande tavolo, dove saranno serviti gli aperitivi e gli antipasti. Subito dopo, i primi e i secondi saranno serviti ai tavoli, in tutta comodità.
Infine, dovrà essere allestito un tavolo, nel quale saranno serviti diversi tipi di dolci e la torta nuziale.
La scelta di questa soluzione rappresenta per gli sposi un modo per creare convivialità, senza per questo dover girare continuamente tra i tavoli.
Il momento del taglio della torta nuziale, rappresenta il perno di tutto il ricevimento.
Gli sposi, secondo il galateo, taglieranno la prima fetta, tenendo unite le mani e la sposa servirà le prime fette secondo quest’ordine: prima ai genitori, cominciando dalla suocera, quindi ai testimoni.
A questo punto, potranno intervenire i camerieri, procedendo a servire gli altri invitati.
Le dieci regole di tradizione che possono non essere più prese in considerazione:
Oggi, purtroppo, con i mezzi economici sempre più esigui, le coppie tendono a mettere da parte alcune regole del vecchio galateo. Vediamo, dunque, quali sono queste regole, che ci si può permettere di accantonare.
• Si può evitare di offrire la tradizionale torta nuziale, preferendo dei variegati dessert.
• La famiglia della sposa non è più obbligata a pagare la maggior parte delle spese. Le nuove consuetudini lasciano che la famiglia dello sposo dia la propria disponibilità a partecipare alle spese.
•È accettabile richiedere i contanti. Questa nuova consuetudine non rappresenta più una pretesa di cattivo gusto.
• Non si scrive sulle partecipazioni dove andare a reperire il regalo.
• Non è più vietato, per lo sposo, vedere anticipatamente l’abito da sposa.
• Gli uomini possono decidere di non portare la fede, sempre che la sposa sia d’accordo.
• Il sesso e l’età non rivestono più una grande importanza nella scelta delle damigelle.
Le regole che non devono essere mai dimenticate
Non bisogna considerare il galateo un insieme di regole fossilizzate e formali, anche se i tempi cambiano e insieme ad essi i costumi. Oggi più che mai il galateo moderno deve rappresentare lo stile di vita, perché questo termine, sta a indicare educazione, propensione al rispetto per gli altri, stile e intelligenza.
Infatti proprio intelligenza ed educazione dovranno rappresentare la bussola, che guidi nel riuscire a sentire quali regole possono essere flessibili e quali no, quali considereremo necessarie per noi stessi e per chi ci circonda, nel giorno più importante della vita.
Potremmo continuare ad elencare regole, antiche e moderne, ma, se non le metteremo in pratica con
naturalezza, quali esse siano, i risultati saranno sempre innaturali e quindi ineleganti.
Ci limiteremo all’essenziale, elencando qualche regola che proprio non si potrà fare a meno di mettere in pratica:
• Non si può non invitare amici, dei quali abbiamo assistito al loro matrimonio. È una di quelle scortesie che proprio
non si possono fare, a meno che non si abbia intenzione di chiudere i rapporti.
• All’uscita della chiesa, non dimenticare mai di salutare e ringraziare le persone anziane.
• Durante il ricevimento passate tra i vostri ospiti e scambiate qualche parola con tutti.
• Non dimenticate le bomboniere che la sposa dovrà consegnare.
• Se gli sposi ritardano il loro arrivo al luogo del ricevimento, la mamma della sposa avrà il compito, inderogabile, di ricevere gli ospiti e fare le funzioni della padrona di casa.
• Evitare, nel modo più assoluto, nastri, clacson, tagli di cravatte, lanci di giarrettiere e bagarre varie.
• Ricordarsi che le nozze “goliardiche” sono decisamente out.
• Evitare di dividere gli invitati tra chi può partecipare al ricevimento e chi no. È sempre una grande scortesia. È preferibile non invitare proprio al matrimonio, quelli che volete escludere dal ricevimento.